Dr. Giacomo Leuzzi
 
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Intolleranza al lattosio (Malassorbimento)

 

Si definisce intolleranza al lattosio, o più correttamente maldigestione di lattosio, una sindrome caratterizzata da disturbi gastroenterici che insorgono dopo l'ingestione di alimenti contenenti lattosio (il principale zucchero del latte composto da glucosio e galattosio).  La sindrome è generata dal deficit di produzione da parte delle cellule intestinali del duodeno dell'enzima lattasi deputato alla scissione del lattosio in glucosio e galattosio che sotto questa forma possono essere assorbiti. Rarissima la forma congenita del deficit enzimatico alla nascita, è abbastanza frequente il progressivo deficit di lattasi dopo i 2-12 anni, tanto da interessare nell'età adulta una gran parte della popolazione. L'entità del deficit dell'enzima è variabile, in alcuni individui è lieve mentre in altri può essere elevato o addirittura totale, ed in base all'entità del deficit varia la gravità della sintomatologia.

Se c'è  un deficit di lattasi, una parte del lattosio indigerito nell'intestino viene utilizzato da parte dei batteri intestinali che ne provocano la fermentazione (da questo processo si ha una grande produzione di gas e acidi organici) mentre la restante parte richiama nel colon acqua e sodio impedendo la formazione delle feci solide. L'intolleranza al lattosio si manifesta, quindi, con flatulenza, meteorismo, crampi addominali, diarrea e a volte dimagrimento. In casi particolari si possono avere diarrea e stitichezza alternati con un forte aumento delle dimensioni dell'addome.

I sintomi compaiono di norma da 30 minuti a 2 ore dopo l’ingestione di lattosio.

Rivolgersi al proprio medico in caso di sintomatologia persistente e/o ricorrente caratterizzata da flatulenza, meteorismo, crampi addominali, diarrea.

È essenziale una diagnosi corretta, anche per evitare l'impostazione spontanea e non appropriata di una dieta priva o scarsa di latte e derivati. Anche se molto spesso l’esperienza quotidiana è sufficiente ad individuare un’intolleranza al lattosio, è disponibile un test che permette di verificarlo con ottima accuratezza: il Breath test all’idrogeno. In base alla gravità del deficit ognuno impara con l'esperienza qual'è la soglia di ingestione del lattosio in grado di scatenare i sintomi. La terapia è alimentare e prevede la riduzione oppure l'esclusione totale dalla dieta dei cibi contenenti il lattosio (latte e derivati); principalmente latte vaccino, latte di capra, latticini freschi, gelati, panna e molti dolci e biscotti contenenti latte. Altri rischi possono presentarsi con l'assunzione di cibi come prosciutti cotti o insaccati dove il lattosio viene aggiunto come additivo al fine di mantenere una giusta morbidezza delle carni. Anche altri alimenti come i cibi precotti, alcuni tipi di pane in cassetta e molti farmaci possono contenere lattosio.

Esistono comunque prodotti trattati quasi privi di lattosio, in particolare il latte ad alta digeribilità.

Sono disponibili inoltre prodotti a base dell'enzima lattasi, per ridurre i sintomi in caso di trasgressione alla dieta. In ogni caso chiedere al proprio medico di famiglia.

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