Dr. Giacomo Leuzzi
 
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Occhio Secco

La sindrome dell’occhio secco è caratterizzata da bruciore, sensazione di avere un corpo estraneo nell’occhio, forte fastidio alla luce (fotofobia) e difficoltà nell’apertura della palpebra al risveglio. Paradossalmente un altro sintomo secondario consiste nel fatto di lacrimare copiosamente: il liquido lacrimale è però molto acquoso, contiene poche componenti mucose ed evapora velocemente lasciando la cornea esposta all’azione di agenti esterni. Fino al 20% di adulti di età superiore ai 40 anni presentano sintomi da occhio secco. Tale disturbo dovuto ad una ridotta produzione lacrimale (Ipolacrimia) o ad un’eccessiva evaporazione lacrimale (Dislacrimia) è molto frequente negli anziani e nelle donne dopo la menopausa. Tipicamente la sintomatologia soggettiva è aumentata da condizioni ambientali avverse (vento, caldo secco) o da un microclima sfavorevole (fumo, aria condizionata, riscaldamento) o dall’uso esagerato di apparecchiature elettroniche con schermi. Le sindromi da occhio secco sono estremamente varie per origine, quadro clinico e gravità; conseguentemente l’approccio terapeutico è decisamente complesso andando dal semplice cambiamento dello stile di vita, alla sospensione di farmaci dannosi per l’occhio, all’uso di lacrime artificiali o farmaci , fino all’intervento chirurgico. E’ fondamentale che il paziente che presenta i sintomi di cui sopra si rechi dall’Oculista per una conferma diagnostica e per una impostazione terapeutica personalizzata. E’ importante comunque che il paziente si idrati regolarmente, curi adeguatamente l’igiene del bordo palpebrale e mantenga un’adeguata umidità degli ambienti in cui vive, soprattutto se questi sono asciutti, riscaldati o ventilati (gli impianti di condizionamento deumidificano troppo l’aria e creano un’eccessiva ventilazione); durante l’inverno è, quindi, opportuno che i radiatori siano sempre muniti di contenitori d’acqua (in commercio esistono appositi apparecchi per l’umidificazione degli ambienti). E’ necessario limitare nel tempo l’uso di apparecchiature elettroniche con schermi (cellulare, tablet, PC) e tenere questi strumenti alla giusta distanza, almeno 30 centimetri dal viso per i cellulari e 60-70 cm per PC, e usarli in ambienti ben illuminati; è altrettanto importante fare una pausa ogni 5 minuti di uso degli stessi volgendo lo sguardo lontano e praticando soprattutto un buon ammiccamento che in molte persone può essere raro o incompleto: non bisogna dimenticare che si può imparare ad ammiccare regolarmente e frequentemente e ciò è necessario soprattutto per chi appunto lavora davanti a terminali tipo PC, cellulari, tablets, ecc…

Badolato Borgo


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Fontana "Graneli"


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